Nei giorni scorsi in occasione del X Congresso Nazionale Prisma, associazione che riunisce medici di tutta Italia specializzati in ipovisione e che si occupa, di “promuovere ed organizzare percorsi motorio-riabilitativi rivolti a persone disabili per stimolare l‘acquisizione di autonomie, autostima, fiducia in sé stessi, capacità relazionali, recupero di abilità residue” e tenutosi presso il Centro Congressi dell’Hotel Mediterraneo a Firenze il 18 e 19 marzo 2023. I fondatori della Cooperativa sociale Yeah Marco Andreoli e Fabio Lotti hanno tenuto due focus legati ai temi dell’inclusione e dell’accessibilità rivolti a medici, oculisti e ortottisti affrontando il duplice aspetto relazionale e tecnologico per favorire una migliore qualità di vita e quindi l’autonomia delle persone con disabilità visiva.
Il primo appuntamento del sabato alle 12, dal titolo “Nei panni del paziente ipo e non vedente: le corrette modalità di interazione con i pazienti” si è incentrato sulla dimostrazione del percorso formativo “Nei panni di”, corso breve di 45 minuti volto alla dimostrazione dei percorsi formativi che vengono proposti da Progetto Yeah! per istituti sociosanitari, medici oculisti, infermieri, ortottisti, operatori sociosanitari (OSS).
Proprio nelle scorse settimane, un corso simile è stato tenuto dai fondatori di Yeah per i dipendenti del reparto di oculistica dell’Ospedale Sacro Cuore di Negrar (VR), punto di eccellenza per il trattamento e la chirurgia di patologie della retina. Vi hanno preso parte 50 operatori, fra infermieri, ortottisti e operatori sociosanitari.

L’innovativo format “Nei panni di” che promuove l’empatia
Il format, Nei panni di promuove l’empatia, in questo caso nei confronti delle persone cieche e ipovedenti, permettendo di capire le loro difficoltà quotidiane. Secondo obiettivo è stato far apprendere, nello specifico ai medici oculisti, le migliori pratiche relazionali e di comunicazione migliorando così la qualità dei servizi offerti, essendo a proprio agio loro stessi e mettendo a proprio agio i pazienti. La necessità di apprendere queste buone pratiche nasce dall’esigenza di relazionarsi in modo adeguato al paziente, favorendo così conoscenza e comprensione più profonde, dando valore aggiunto e spessore umano al rapporto medico-paziente trasformandolo così in un naturale scambio interpersonale.
L’utilizzo di apposite bende e mascherine, che simulano rispettivamente la condizione della cecità e dell’ipovisione, ha consentito ad un gruppo di medici oculisti provenienti da tutta Italia, di calarsi nei panni dei loro pazienti, cogliendo le difficoltà che affrontano nel quotidiano. Hanno inoltre appreso le migliori pratiche per interagire con i pazienti ipovedenti e ciechi e i loro famigliari. Informazioni sui corsi di Yeah si possono trovare nella sezione Academy del sito www.progettoyeah.it.
Il secondo appuntamento, della domenica mattina si è tenuto all’interno del Workshop Tecnologie Digitali coordinato dalla Dott.ssa Anna D’Ambrosio, medico oculista dell’Ambulatorio di Ipovisione e Riabilitazione Visiva presso la Casa Sollievo della Sofferenza di Foggia, all’interno del quale con l’intervento dal titolo “Chi e come usare il telefonino”. Fabio Lotti ha presentato ai corsisti le tecnologie assistive, nello specifico gli smartphone utilizzabili dalle persone cieche e ipovedenti, strumenti che migliorano la qualità di vita contribuendo ad incrementare l’indipendenza delle persone con disabilità visiva.

